Impianti antintrusione: impenetrabili barriere concentriche
La Ditta Orlandini, certificata ISO 9001 – 2015 è specializzata, tra l’altro in impianti antintrusione che, può essere inteso, come l’insieme di barriere concentriche. “…impenetrabili barriere concentriche che nemmeno una mosca sarebbe riuscita a passare…” (“2084. La fine del mondo” di Boualem Sansal) atte a difendere un bene; maggiore sarà il numero di barriere maggiore sarà la prestazione del sistema di difesa.
Estendendo questo concetto alla protezione degli edifici, la Ditta Orlandini può affermare che ci sono due livelli di barriera:
- Pareti degli edifici stessi
- Allarme
La Ditta Orlandini riassume i principali componenti costituenti un impianto antintrusione:
- Centrale
- Avvisatori
- Inseritori
- Rilevatori di apertura
- Rilevatori volumetrici
- Rilevatori lineari
La centrale è il cuore del sistema. Su di essa convergono, perché possano essere interpretati, tutti i segnali provenienti dagli altri componenti dell’impianto.
Gli avvisatori sono dei componenti attivati dalla centrale che segnalano lo stato anomalo dell’impianto (intrusione oppure apertura del circuito di autoprotezione). In generale detti dispositivi sono avvisatori acustici, avvisatori ottici (per individuare dall’esterno l’edificio che ha subito l’intrusione) e sistemi di teletrasmissione (combinatori telefonici ed altri dispositivi in grado di inviare in remoto una segnalazione di allarme).
Gli inseritori servono a inserire e disinserire l’impianto antintrusione (totalmente o parzialmente) permettendo all’utente di accedere ai propri beni senza generare allarmi.
I rilevatori di apertura rilevano l’apertura di un accesso e sono generalmente costituiti da un contatto magnetico e dal relativo riscontro che indica lo stato dell’accesso stesso.
I rilevatori volumetrici servono a proteggere i “volumi” dell’abitazione, cioè i locali, rilevando la presenza di persone al loro interno. Questi rilevatori costituiscono la seconda “cerchia” di protezione.
I rivelatori lineari vengono utilizzati solitamente all’esterno e, contrariamente a quelli perimetrali, sono rilevatori di tipo attivo costituiti da un emettitore di segnale e da un ricevitore. Quelli più comuni sono le barriere di infrarosso il cui emettitore, tramite un diodo LED all’arseniuro di gallio, genera un fascio di raggi modulati ad impulsi. Il ricevitore riconosce il fascio e lo converte in segnale elettrico.
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